Il tormento del marine (Youfeel) by Silvia Carbone & Michela Marrucci

Il tormento del marine (Youfeel) by Silvia Carbone & Michela Marrucci

autore:Silvia Carbone & Michela Marrucci [Carbone, Silvia & Marrucci, Michela]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858689165
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2017-03-30T22:00:00+00:00


CAPITOLO DODICI

I pensieri di Ash erano stati tormentati fino al Kindred Hospital. Dopo aver lasciato Chris a casa di un amico, aveva ricevuto la telefonata di Izar che lo avvertiva che era in El Cajon Blvd insieme a Breanna.

Ferita.

Aveva preso il pick-up e si era diretto da loro, dopo aver avvertito Colin. Quando con il fiatone raggiunse l’atrio del nosocomio, gli odori lo colpirono come un pugno nello stomaco.

Quanto odiava quell’odore di medicinale e disinfettante che ricordava la morte.

«Sto cercando mia sorella. È arrivata con l’ambulanza poco fa» chiese in tono concitato.

«Nome?» domandò l’infermiera alla reception.

«Breanna Davis.»

«Primo piano. C’è una sala d’attesa sulla destra, può attendere lì.»

Ash non si preoccupò di chiedere oltre, prese le scale e salì fino a raggiungere il piano indicatogli. Si fermò davanti alla porta alla vista di Izar. Era seduta sulla sedia, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia. Sbatteva la punta del piede sul pavimento e i capelli le coprivano il viso.

«Izar…» la chiamò.

Quando la ragazza sentì la sua voce si immobilizzò e rivolse il viso verso l’uomo. Il volto era cinereo e gli occhi cerchiati di rosso, come se avesse pianto. Ma quella fu l’unica cosa che riuscì a visualizzare, prima che la ragazza si alzasse e gli corresse incontro stringendosi a lui.

Ash avvolse le braccia intorno alla sua vita e la strinse a sé. Parte della sua preoccupazione svanì ora che era riuscito a vederla.

Eri preoccupato per lei…

Fu la consapevolezza che si abbatté su di lui come un fulmine a ciel sereno. Si era ripromesso anni prima di non lasciarsi più coinvolgere dai sentimenti perché l’amore rende inermi, vulnerabili, come ragazzini indifesi. Non poteva amare nessun’altra donna dopo aver perso Mary. Ne era uscito vivo una volta, non sarebbe sopravvissuto una seconda. Ma in quel momento, nulla aveva importanza. Le sue elucubrazioni potevano aspettare. Strinse di più Izar a sé e percepì l’attimo esatto in cui anche il corpo della donna si rilassò, appoggiandosi e perdendosi nel suo.

Dopo alcuni istanti, Ash si staccò avvolgendo il viso della ragazza tra i suoi palmi, costringendola a guardarlo. Passò il pollice sotto i suoi occhi esaminando gli aloni blu che si stavano formando. «Come stai tesoro?» mormorò l’uomo con un tono di voce che non riusciva a nascondere la tensione che provava.

Izar alzò le braccia e strinse in una morsa gentile i polsi di Ash. Non voleva allontanarlo, solo tenerlo più vicino. «Io sto bene, ma Bree…» scosse la testa.

«Cos’è successo? Dov’è lei?»

«La stanno visitando.»

Ash si irrigidì e Izar volle subito rassicurarlo. «È stata ferita al viso. Ma il dottore mi ha assicurato che starà bene.»

«Dimmi cosa diavolo è successo» proruppe Ash pentendosi all’istante di aver alzato la voce.

«Io…»

«Ehi!» la voce di Lizzy interruppe la donna, facendo voltare Ash che allontanò Izar dalla sua presa. «Mi ha chiamato Colin.» Lizzy piegò la testa da un lato e osservò Izar. La scrutò intensamente e alla fine allungò una mano presentandosi. «Tu devi essere la baby-sitter di Chris.»

Izar abbassò lo sguardo e annuì.

In quel momento si intromise Ashton.



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